ACCENDERE UNA CANDELA
Ogni candela è stata progettata non solo per bruciare bene, ma anche per essere accesa facilmente. Non è un particolare trascurabile, e nemmeno facile da garantire.
Al momento dell'accensione quello che prende fuoco sono le fibre di cotone; queste bruciano molto in fretta e devono scaldare almeno un poco di cera per portarla alla temperatura di accensione, circa 300°. Quando inizia a sciogliersi e bruciare la cera, cioè si accende la candela vera e propria, la combustione prosegue lenta e regolare.
Quando lo stoppino non è incerato e/o è molto corto, è possibile che le fibre di cotone non riescano a sciogliere la prima cera, e la fiamma si spegne prima che la candela si accenda. Questo succede più facilmente quando essa non è a punta. Per evitare che succeda, una buona idea è quella di accendere la candela ponendo la fiamma del fiammifero alla base dello stoppino, in modo che la fiamma del fiammifero aiuti a riscaldare la cera e ad innescare il meccanismo di autosostentamento della candela.
Se invece il danno è fatto, e vi ritrovate una candela con lo stoppino già consumato che non spunta più dalla cera, allora l'unica soluzione è quella di scavare con la punta di una forbice un buco a forma di cono rovesciato nella cera intorno allo stoppino e poi procedere all'accensione, in questo caso un trucco utile quello di è inclinare verso il basso (se possibile) la candela in modo che la fiamma, che va sempre verso l'alto, scaldi subito la cera alla base dello stoppino.
SPEGNERE UNA CANDELA
Purtroppo arriva il momento di dover spegnere una candela, perché è quasi finita o solo perché è ora di chiudere. Potete soffiare e non pensarci più ma non sempre è il metodo migliore. Il soffio può far schizzare la cera liquida alla base della candela sporcando tovaglia, stoviglie e pavimento; se volete farlo, soffiate piano e mai dall'alto verso il basso. Resta il problema del cattivo odore dovuto alla cera ormai vaporizzata che non viene più bruciata dalla fiamma: la soluzione è quella di spegnere la fiamma affogandola nella cera liquida che è alla base dello stoppino.
La cosa è molto più facile nelle candele di diametro maggiore come candelotti, sfere, bicchieri e lumini. Per aiutarvi potete usare uno stecchino o delle pinzette. Queste ultime sono molto utili per risollevare lo stoppino in modo da facilitare la riaccensione: vrete in questo modo uno stoppino perfettamente incerato, facile da accendere e difficile da spezzarsi perché molto flessibile.
ACCENDERE UNA FIAMMA DA GIARDINO (detta anche PADELLA ROMANA)
Lo stoppino delle padelle è più grosso rispetto a quello delle candele comuni, perché deve fare una fiamma grande che resiste al vento. Ma uno stoppino grande completamente incerato è molto più difficile ad accendere. In genere i nostri stoppini sono pre-battuti, in modo da liberare alcune fibre dalla cera e renderne facile l'accensione. L'effetto antivento è però garantito solo dopo che la cera ha niziato a sciogliersi e la fiamma è grande. Talvolta in situazioni di vento può essere più facile accendere le padelle in un luogo riparato e portarle in posizione dopo un paio di minuti, quando la fiamma è grande ma la cera non ancora completamente liquefatta.
SPEGNERE UNA UNA FIAMMA DA GIARDINO (detta anche PADELLA ROMANA)
Questi sono prodotti progettati per non spegnersi con il vento, quindi è inutile pensare di spegnerli con un soffio. La soluzione migliore è lasciarli consumare fino in fondo, ma spesso non è possibile per motivi di sicurezza o perché volete riutilizzarli. Nel primo caso basta immergere lo stoppino nella cera liquefatta, aiutandosi con una matita o altro. Se invece volete riutilizzare la padella, meglio soffocare la fiamma coprendola con una superficie ignifuga, ad esempio una mattonella o un'altra padella vuota. Non usate mai acqua, perché inizierebbe a bollire proiettando la cera calda fuori dal contenitore, con il pericolo concreto di creare una fiammata.